02 febbraio 2017

Solitudine di compagnia


E' solo solitudine di compagnia,
una malattia mascherata
da sanissimi principi:
le stigmate segnano questo silenzio
ma dai buchi si intravede a stento
la sagoma di una porta chiusa da dentro.
Ingoio il mio aceto,
parlo con la mia ombra,
ma ho la profonda sensazione
che non sappia nemmeno il mio nome:
cosa importa,
ci sono persone con identità più forte
che spalancano le porte,
non certo io
che rispetto gli altrui vangeli
e il calcolo aritmetico del coprifuoco,
regalo rose lasciate appassire
e guardo morire gli angeli in fuorigioco
mentre il sole dell'alba
scalda un gatto grigio e nero
che non sono sicuro che esista davvero.

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