09 giugno 2016

Dioniso e calabroni


Oggi Dioniso salterellava qua e là
e si sa,
non c'è ragione che tenga:
Apollo il bello
è solo un uccello con troppe piume sulla coda
e la tua moda una pallida ombra
sul lato nudo della pelle
così, ho rotto tutte quelle anfore
e ne è straripato sangue amarissimo
pessimo per odore e digestione;
come un toro dentro un calice rosso,
ho una rabbia nera addosso
e un fosso nell'anima di cui non scorgo il fondo
perciò tieniti il tuo mondo
di talenti pettinati e dorati lustrini:
io danzo tra i confini,
in equilibrio su fili spinati,
senza parlarti né guardarti,
lontano dal tuo cervello
e dalle tue acute considerazioni,
solo con le mie brame
ed il mio sciame di calabroni.

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