03 giugno 2007

La solitudine di un genio

Tre e mezza
di un sabato che piove,
non chiedermi prove
che non ne so dare:
forse sono stato io a sparare
ma ho sbagliato mira,
gira la sfera di cristallo
e il pappagallo ripete un nome:
ci sono persone che non scompaiono,
restano appese a quadri ed impronte
con un buco in fronte
che fa trapelare aria e pensieri.

Ora dimmi tre desideri,
anzi tre e mezzo
così il quarto lo spezzo
e me ne tengo metà
poi va
e non voltarti:
la solitudine di un genio
vive solo di scarti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma non ho capito: chi è il genio?