02 novembre 2005

Bruciano i coriandoli

Bruciano i coriandoli. Non fanno neanche in tempo a posarsi a terra che bruciano. Stelle cadenti del divertimento.

I miei amici si tolgono la maschera, hanno la faccia di legno grigio e le labbra d’un violaceo scolorito. Non parlano. Sono senza pupille. Immobili.

Vado sotto l’albero dove hanno impiccato Pinocchio. Peli di gatto e di volpe. Barba di Giuda. Raccolgo una trombetta peeeeeeee peeeeeeeee peeeeeeeeeee. Beffa e rumore della notte. Un ubriaco sdraiato in una molotov annacquata. Ci fosse la luna capirei di più.

Ritorno a casa. Parte lo stereo. Fado portoghese. Tra un brano e l’altro, pausa di tre secondi. Un barbaresco dice “Scolami”. Riparte la musica. Tiro fuori di tasca gli ultimi coriandoli. Ma è solo cenere, cenere, cenere.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La notte è illune. Ma il cielo è trapunto di speranze.